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G7 Difesa, preoccupazione per le minacce a Unifil

2024-10-20 HaiPress

"Siamo preoccupati dagli ultimi

eventi in Libano e dal rischio di un'ulteriore escalation.


Esprimiamo preoccupazione per tutte le minacce alla sicurezza di

Unifil. La sicurezza dei peacekeeper è un dovere di tutte le

parti nel conflitto. Ribadiamo inoltre l'importanza del supporto

di Unifil e delle forze armate libanesi nel loro ruolo per

assicurare la stabilità e la sicurezza del Libano". E' quanto si

legge nella dichiarazione congiunta finale del G7 della Difesa

riunito a Napoli. Restando in Medio Oriente,il G7 Difesa

condanna "il brutale attacco terroristico su Israele del 7

ottobre 2023,che ha innescato una spirale di violenza che

minaccia l'intera regione del Medio Oriente. Siamo uniti nel

sostenere la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza,

il rilascio di tutti gli ostaggi,un aumento significativo e

sostenuto del flusso dell'assistenza umanitaria in tutta Gaza e

un percorso sostenibile per una soluzione a due Stati".


Nello stesso documento è confermato l' "incrollabile

sostegno" all'Ucraina che "da quasi tre anni si difende dalla

brutale e illegale guerra di aggressione su vasta scala della

Russia. Condanniamo la Russia,che ha adottato una posizione di

confronto e destabilizzazione su scala globale,ricorrendo anche

alla guerra ibrida e all'uso irresponsabile della retorica

nucleare".


Nella conferenza stampa il ministro della Difesa Guido

Crosetto ha commentato la situazione in Medio Oriente,in

particolare il drone lanciato verso la casa di Netanyahu a

Cesarea,a Nord di Tel Aviv. "Non penso sia un avvenimento che

migliora la situazione",ha detto Crosetto. "Pensiamo - ha

aggiunto - che la parte militare di Hamas sia stata

sostanzialmente sconfitta e che l'attacco a Gaza possa finire.


La notizia di oggi rende tutti oggi meno ottimisti". Su Unifil:

"Abbiamo ribadito la necessità che Unifil continui con la

presenza e che i suoi contingenti siano rispettati,sia da

Israele che da Hezbollah. Non abbiamo parlato di cambio di

regole di ingaggio perché la sede per parlarne è l'Onu",ha

precisato Crosetto.


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