L'attività manifatturiera in Cina
ha continuato a espandersi per il secondo mese di fila a
novembre tra i produttori più piccoli: l'indice Pmi
sponsorizzato dalla rivista Caixin è salito infatti a 51,5,
oltre quota 50,3 di ottobre e le stime della vigilia di 50,5. Il
dato è in linea con il Pmi diffuso nel fine settimana
dall'Ufficio nazionale di statistica,che in genere si basa
sulle grandi aziende e quelle statali,di 50,3 a novembre da
50,1 nel mese precedente,centrando le previsioni degli
analisti.
L'economia cinese ha mostrato alcuni segnali di ripresa dopo
la serie di misure di stimolo introdotte da fine settembre,con
la vendite al dettaglio di ottobre che hanno superato le
aspettative. Tuttavia,gli investimenti nel settore immobiliare
per il periodo da gennaio a ottobre sono crollati del 10,3%
annuo e anche gli utili industriali sono scesi del 10% a ottobre
rispetto all'anno precedente,segnando il terzo mese consecutivo
di calo degli utili.
Infine,la vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa ha
sollevato i timori di una nuova guerra dei dazi fino al 60% su
tutti i beni made in China verso gli Stati Uniti,che potrebbero
danneggiare le esportazioni del Dragone.
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