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Proteste in Serbia, scontri e violenze a Belgrado e altre città

2025-08-14 HaiPress

Alta tensione in serata a

Belgrado e altre città della Serbia,dove il movimento degli

studenti in agitazione ha inscenato in contemporanea nuove,

massicce proteste antigovernative,con violenze e incidenti di

piazza che hanno causato il ferimento di numerosi poliziotti.

Il ministro dell'interno Ivica Dacic,stigmatizzando il

comportamento violento e aggressivo dei manifestanti,ha parlato

di almeno 15 agenti feriti,alcuni in condizioni serie. Nella

capitale Belgrado,a Novi Sad,Cacak,Kraljevo e altre località

i dimostranti hanno attaccato le forze di polizia

bersangliandole con fitti lanci di sassi,bottiglie,uova,

sacchetti di spazzatura e altri oggetti. Gli agenti,ha detto

Dacic,sono intervenuti in molti casi a difesa di sedi del

partito di governo Sns assediate dai dimostranti,e a difesa

delle quali si sono schierati miltanti del partito,aggrediti a

loro volta da gruppi di facinorosi. Tentativi di irruzione nelle

sedi di partito sono stati respinti dalla polizia intervenuta in

assetto antisommosa,con cordoni a separare le opposte fazioni.


A Belgrado un corteo di studenti ha raggiunto il Parco

Pionirski,difronte al parlamento,dove dallo scorso marzo sono

accampati gruppi di studenti contrari al movimento di protesta e

che chiedono da tempo di poter tornare nelle facoltà

universitarie occupate e riprendere i regolari corsi di studio.


In tarda serata è intervenuto il presidente Aleksandar Vucic

che,con messaggi sui social,ha lanciato appelli alla calma e a

porre fine a violenze gratuite e del tutto ingiustificate contro

le forze di polizia.


Già ieri sera vi erano stati scontri e incidenti a Vrbas e

Backa Palanka con il ferimento di quattro agenti. La nuova

fiammata di proteste antigoverntive e violenze si è registrata

dopo un periodo di relativa calma da parte del movimento degli

studenti che,appoggiati da larghe fasce della popolazione e da

parte dell'opposizione,contestano presidente e governo della

Serbia sin dallo scorso novembre,dopo la morte di 16 persone

nel crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad causata,a

loro avviso,da incuria e scarsi controlli direttamente legati

alla corruzione dilagante nel Paese. Per questo dalla scorsa

primavera gli studenti chiedono giustizia per le vittime e

elezioni anticipate.


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